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Questa è una delle due versioni della scultura: l’altra opera avente lo stesso nome si trova attualmente al Museo dell’Ermitage, a San Pietroburgo. Le due sculture sono sostanzialmente differenti, poiché Canova ebbe grandi difficoltà nello scegliere la composizione migliore per poter rappresentare questo tema. Questa scultura è stata la prima opera di Canova a giungere a Parigi, la quale venne acquistata da Raffaele de Ferrari, Duca di Galliera e successivamente l’opera giunse nella destinazione odierna. Canova ha scelto di rappresentare Maria Maddalena mentre è in ginocchio su una pietra, con il busto leggermente in torsione e così anche la testa; attraverso questa rappresentazione Canova ha cercato di trasmettere un forte senso di pateticità e di dolore provato dalla donna. Nella sua disperazione, Maria Maddalena regge con le braccia e gambe un crocifisso di bronzo. La donna è vestita con un semplice panno tenuto su con una corda, che permette alle spalle di essere scoperte, parte delle quali sono coperte invece dai lunghi capelli sciolti. Canova ha cercato di rappresentare la donna a metà tra la bellezza del suo corpo attraente e dall’altra parte il tentativo di chiedere perdono a Dio per la sua vita dissoluta. Lo stesso scultore, per cercare di esaltare il realismo della figura, ha cosparso il marmo con un color giallo, rendendo più vivo il colorito di Maria Maddalena. Da sottolineare anche la presenza di un teschio a lato della ragazza, il quale fa da sostegno alla croce di bronzo.

“Cominciava sempre a scolpirle dal volto per guardarle fin da subito negli occhi”.